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Curare la Vitiligine con UVB

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Un milione di italiani è affetto da Vitiligine. Si tratta di una malattia della pelle che, riducendo la produzione di melanina, presenta delle macchie bianche in certe zone del corpo. In questo articolo vi parleremo di come curare la Vitiligine con UVB.

L’utilizzo degli UVB per curare la Vitiligine

Ricerche condotte da diversi studi internazionali hanno dimostrato come i raggi UVB possono essere utili per curare la Vitiligine.

Secondo alcuni dati recenti, un’altissima percentuale di pazienti è guarito totalmente. Ciò è avvenuto perché gli UVB, più ricchi di energia rispetto agli UVA, sono stati utilizzati con una concentrazione dell’80% attraverso la micro fototerapia selettiva e mirata.

È un sistema che permette di concentrare l’energia degli UVB solo nella zona colpita della Vitiligine.

Il trattamento all’inizio della terapia è intensivo. Successivamente, in base alla risposta della pelle, si decide come procedere. Non bisogna avere fretta. Infatti i risultati non sono immediati.

Come funzionano gli UVB?

La micro fototerapia selettiva e mirata si basa sull’emissione di un sottile raggio ad alta concentrazione di UVB. Le radiazioni quali inducono la produzione di nuovi melanociti.

Le zone affette da Vitiligine sono solitamente le braccia, le mani, viso, i gomiti e le ginocchia. Ma possono essere interessate anche la regione interna delle labbra, gli occhi ed i genitali (vitiligine vulvare per le donne e vitiligine pene per gli uomini). E non solo. Anche i peli e i capelli rischiano di schiarirsi.

La causa scatenante la Vitiligine è spesso correlata ad episodi di stress emotivo. Ma può comparire anche improvvisamente dopo traumi, ferite e cadute.

Non si conoscono ancora i precisi meccanismi che provocano questa depigmentazione. È stata ipotizzata una genesi autoimmunitaria. Cioè una reazione dell’organismo contro i suoi stessi melanociti. Essi sono delle cellule localizzate nella zona più profonda dell’epidermide e preposti alla produzione di melanina.

Infatti è la melanina a dare colore alla pelle. Essa viene prodotta abbondantemente attraverso l’esposizione ai raggi solari. Per questo motivo, l’esposizione al sole può agire sui melanociti. Così facendo si possono risolvere alcuni casi di Vitiligine. Tuttavia la percentuale di guarigione non supera il 5%.

Tra le lunghezze d’onda che compongono la radiazione solare, gli UVB sono quelli in grado di stimolare maggiormente in melanociti a produrre melanina. Parlando di lunghezze d’onda ne potremmo citare altre. Come, ad esempio, raggi infrarossi e ultravioletti di tipo A, B e C.

Come funziona la Micro fototerapia mirata?

Gli UVB hanno una capacità energetica superiore agli UVA e forse per questo motivo sono stati nel passato screditati.

L’azione degli UVB si esaurisce nell’epidermide. Quindi nella parte più superficiale della pelle dove si trovano i melanociti. E non penetra nel derma come avviene invece per i raggi UVA.

La sofisticata apparecchiatura che utilizza raggi ultravioletti con un’elevata concentrazione di un UVB è la micro fototerapia selettiva e mirata. Si differenzia delle tradizionali lampade “total body” che emanano radiazioni su tutto il corpo e che contengono l’80% di UVA e il 20% di UVB. Infatti, con questo apparecchio, l’energia si concentra solo nella zona colpita da Vitiligine.

Questo grazie a un particolare dispositivo che consente di incanalare elevate concentrazioni di un UVB in un raggio di luce puntiforme (3-4 mm di diametro) in modo da concentrare tutto il potenziale energetico in una zona cutanea molto ristretta, non superiore ai 7-12 mm².

L’irradiazione può essere continua o pulsante. Inoltre l’intensità può essere diversa a seconda del fototipo di pelle e dell’estensione della macchia.

Questo garantisce vantaggi evidenti e permette di agire in modo mirato sulle macchie e di personalizzare la terapia. Non a caso si parla di microfototerapia mirata.

Con questa tecnica non sono rari i casi di ripigmentazioni indirette anche in regioni cutanee distanti da quelle trattate.

L’attivazione dei melanociti, e quindi i benefici del trattamento, si possono estendere infatti alle aree circostanti. Inoltre possono venire stimolate parti di epidermide potenzialmente a rischio.

Come individuarle?

Grazie all’utilizzo di una particolare luce a fluorescenza – luce di WOOD – di cui è dotata l’apparecchiatura, si evidenzia in tempi reali un’alterata pigmentazione dei melanociti, anche di piccolissime dimensioni.

Con la stessa luce, si può eseguire un altro test che permette di visualizzare le chiazze su tutta la superficie corporea.

I risultati del trattamento UVB per curare la Vitiligine

I risultati richiedono un periodo di tempo variabile caso per caso. I miglioramenti sulla colorazione delle chiazze si possono evidenziare dopo qualche mese. Ma dopo alcune sedute si può già valutare la risposta positiva della cute.

Il protocollo prevede un trattamento intensivo con una più sedute in base alla risposta della pelle. Si possono poi dilazionare i trattamenti nell’arco dei mesi successivi.

L’unico inconveniente è un possibile eritema che si risolve in pochi mesi. Può essere quindi utilizzata nei bambini, negli anziani e non ha controindicazioni in gravidanza.

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